Molto ben detto. Evidente la connessione tra dominio globalista e distruzione del tessuto nazionale dei popoli. Per invertire la tendenza occorre cacciare la classe dominante. Il risveglio spontaneo dei popoli mi sembra più improbabile
''Di fronte a dati che non si possono che definire apocalittici occorrerebbe un governo di emergenza nazionale che inizi fortissime politiche di sostegno alla famiglia da un lato...''
Augurarsi una cosa del genere vuol dire non avere ancora ben compreso il grado di asservimento dell'Italia nei confronti della potenza straniera, che ci sconfisse (e tuttavia ci occupa) nella Seconda guerra mondiale; e che ci tiene depressi e insteriliti affine di continuare a soggiogare noi con agio sempre maggiore.
Dal 1945 (anno più, anno meno), essa Italia, infatti, non è più una Nazione sovrana, nel senso che non è più padrona del proprio destino: le sue politiche interne - e quelle demografiche ben lo sono -, ma nel vero anche quelle esterne, vengono decise altrove, ossia, dall'altra parte dell'oceano Atlantico, là ove risiedono i nostri veri dominatori (pei quali la cosiddetta classe dirigente italiana assolve compiti di mera luogotenenza).
Molto ben detto. Evidente la connessione tra dominio globalista e distruzione del tessuto nazionale dei popoli. Per invertire la tendenza occorre cacciare la classe dominante. Il risveglio spontaneo dei popoli mi sembra più improbabile
''Di fronte a dati che non si possono che definire apocalittici occorrerebbe un governo di emergenza nazionale che inizi fortissime politiche di sostegno alla famiglia da un lato...''
Augurarsi una cosa del genere vuol dire non avere ancora ben compreso il grado di asservimento dell'Italia nei confronti della potenza straniera, che ci sconfisse (e tuttavia ci occupa) nella Seconda guerra mondiale; e che ci tiene depressi e insteriliti affine di continuare a soggiogare noi con agio sempre maggiore.
Dal 1945 (anno più, anno meno), essa Italia, infatti, non è più una Nazione sovrana, nel senso che non è più padrona del proprio destino: le sue politiche interne - e quelle demografiche ben lo sono -, ma nel vero anche quelle esterne, vengono decise altrove, ossia, dall'altra parte dell'oceano Atlantico, là ove risiedono i nostri veri dominatori (pei quali la cosiddetta classe dirigente italiana assolve compiti di mera luogotenenza).