Perché è bruciata Notre-Dame?
L'incendio di Notre-Dame è stato doloso oltre ogni possibile dubbio: un'ipotesi sul significato di questo rogo iniziatico
Dal primo istante in cui giunse, sui media di tutto il mondo, la notizia dell’incendio della cattedrale di Notre-Dame a Parigi, fra il 15 e il 16 aprile 2019, ho pensato che fosse un attentato e, per la precisione, un attentato con forti complicità a livello governativo o istituzionale, mi sembrò, in un certo senso, un’operazione militare. In effetti che enormi travi di quercia, con una stagionatura complessiva di quasi mille anni, brucino integralmente in poco tempo (di fatto poche ore) è cosa assolutamente impossibile. La quercia molto stagionata diventa simile alla pietra e ho conosciuto persone che hanno rovinato i dischi in acciaio speciale di una sega da legno elettrica per aver tentato di tagliare un simile materiale. Bruciare la quercia è ancora più difficile, se non è spaccata in ciocchi di dimensioni ridotte, adatti a essere consumati, lentamente, dal fuoco. A questo proposito ho vissuto un’esperienza personale: diversi anni fa, in una casa in campagna, misi un enorme sezione di tronco di quercia sul fuoco vivo in un grande camino aperto (che favorisce cioè la massima combustione). Ebbene, contai le ore che passarono per ridurre in polvere questo blocco di legno: ci vollero poco più di 36 ore di fuoco continuo!
Ora è evidente che nessun accidentale errore umano può portare a una distruzione totale come quella delle capriate in quercia di Notre-Dame in poche ore. Ancor meno spiegabile è che l’incendio si sia propagato con assoluta rapidità a tutta l’immensa volta: dare fuoco a una trave super stagionata di quercia, come abbiamo spiegato prima, è praticamente impossibile, tanto meno è possibile che il fuoco si sia propagato con folle velocità in pochi minuti.
Allora resta una sola conclusione, a mio parere: il fuoco stato innescato chimicamente creando inoltre linee di materiali artificiali altamente infiammabili che sono state tese lungo tutta la volta, trave per trave, per garantire il fulmineo accendersi dell’incendio e il raggiungimento di temperature il più elevate possibili. Viste le dimensioni dell’immenso sottotetto sono state impiegate, probabilmente, svariate tonnellate di materiale infiammabile.
Un’operazione così può essere compiuta solo da forze speciali militari, o da tecnici con alte competenze, come minimo un’intera squadra, su mandato e con la complicità e la copertura dei più alti livelli istituzionali (o di una loro parte deviata).
Resta da domandarsi perché, quale sia stato il movente. Qui siamo, ovviamente, nel campo delle pure ipotesi. Innanzitutto ricordiamo il contesto: in Francia negli ultimi anni sono bruciate circa 2800 chiese, più o meno gravemente: qualcosa che si può definire solo come metodico e pianificato. Mandanti ed esecutori potrebbero essere identificati, ad esempio, in aree come l’islamismo radicale, la comunità ebraica (molto radicata e potente in Francia), la massoneria, i servizi segreti deviati, in generale le forze globaliste anticristiane. Nessuno naturalmente può escludere un eventuale ruolo (o la complicità) di vescovi cattolici legati alla massoneria infiltrati nella gerarchia della chiesa francese.
Ma torna la domanda: perché distruggere Notre-Dame? Non dimentichiamo che i nemici della Chiesa (mondi come la massoneria, i Servizi deviati, le mafie, i circoli esoterici), sono fortemente legati all’uso dei simboli e Notre-Dame non è solo una cattedrale fra altre, ma forse la più famosa in tutta Europa (anche se non la più bella o grandiosa), fino ad essere divenuta il simbolo stesso dell’età di Christianitas, di tutto il Medioevo. Distruggerla, bruciarla, assume il significato di un rito propiziatorio, di un sacrificio volto a permettere l’irrompere di forze oscure preternaturali in un mondo che si vuole che tramonti completamente, che deve essere profanato e morire. Non è forse un caso che pochi mesi prima, il 24 gennaio 2019 si fosse registrato proprio in Francia il primo caso di Covid-19 in Europa: un cittadino franco-cinese fu riconosciuto a Bordeaux come ammalato di tale misteriosa “patologia”. Due mesi dopo brucia Notre-Dame, quasi a far comprendere a tutti che si stava entrando in un nuovo mondo distopico e totalitario, che la persona e i suoi diritti, frutto della grandiosa civilizzazione cristiana, stavano per uscire dalla storia per sempre.
L’incendio di Notre-Dame è stato scelto, immagino, per produrre un trauma collettivo su scala mondiale, anche nei non credenti, e preparare le persone ad accettare la nuova società della sorveglianza totale in cui ci stiamo rapidamente immergendo. Il Covid-19 è servito da acceleratore, l’incendio di Notre-Dame da ferita utile a far sentire tutti sconfitti prima ancora di combattere, utile per demoralizzare un intero continente. Bruciando questa gloriosa cattedrale il Potere ha detto: “Vedete cosa siamo capaci di fare? Non rispettiamo nulla e tutti dovranno piegarsi al mondo nuovo che stiamo preparando. Dimenticate l’epoca cristiana e il rispetto per la persona o la sacralità della vita umana”. Non si può capire l’incendio di Notre-Dame se non sullo sfondo dell’esperimento sociale genocidario che ha preso il nome di Covbid-19.
Ecco uno studio che avvalora la nostra ipotesi:
“Oggi rendiamo un meritato omaggio a chi ha eseguito la ricostruzione di questa meraviglia. Non dimentichiamo che la causa accidentale non è mai stata provata, e che per molti esperti (allontanati dai social?) è considerata quasi impossibile!
Morgane Dumoulin : «Penso che non sia un caso: come ex studentessa dell'École du Louvre, laureata in Storia dell'arte, ho visitato la struttura di Notre Dame con gli architetti dei Bâtiments de France diversi anni fa. Questa cornice in legno, risalente al XII secolo, è stata protetta come mai prima. Ogni intervento è sempre accompagnato da architetti, esperti, storici... Nessun lavoro viene progettato senza estrema cautela: nessuna fonte di calore, nessun cannello, nessun apparecchio elettrico; un sistema di allarme ad alte prestazioni e un monitoraggio molto rigoroso. Penso che prima o poi scopriremo che si è trattato di un incendio doloso».
Philippe Villeneuve, architetto capo dei Monumenti Storici e responsabile del restauro della guglia: «A seguito di varie domande e testimonianze, mi sembra utile fornire questa informazione: i lavori di restauro veri e propri non erano ancora iniziati; si stavano montando solo le impalcature. Pertanto non sono possibili saldature o punti caldi».
Maxime Morlon : «Condivido questa analisi. Poiché lavoro spesso in ambienti pericolosi con ATEX (normativa europea relativa all'uso di determinati materiali in atmosfere esplosive), confermo che su questa tipologia di edifici vengono prese tutte le precauzioni, oltre a drastiche misure preventive. Al termine della giornata lavorativa, è obbligatorio rimuovere tutte le attrezzature elettriche e per lavori a caldo, come i cannelli. Tutto è conservato nei luoghi appropriati.
Anche l'ascensore, installato con l'impalcatura, è stato utilizzato a questo scopo. I lavori a caldo sono soggetti ad autorizzazione giornaliera; È supervisionato da specialisti che misurano il livello di polvere nell'aria e l'eventuale presenza di gas per evitare qualsiasi incendio o esplosione .
Anche il colore delle fiamme e l'emissione di fumo sono molto sospetti : personalmente, non ho mai visto legna secca produrre fiamme così bianche alla base e così tanto calore. Basta guardare gli incendi nelle vecchie case: ci accorgiamo che le travi sono le ultime cose rimaste, insieme ai muri portanti, anche dopo diverse ore di combustione.
La struttura di Notre-Dame si è vaporizzata in meno di un'ora, come se fosse stato utilizzato un acceleratore di combustione del legno. Non credo assolutamente alla teoria dell'accidentalità».
Thierry Scootard : «Come ex pompiere, mi pongo una domanda: non ho mai visto un incendio in una struttura in legno prendere fuoco senza combustibile. La prima domanda che viene in mente è quale combustibile possa essere stato utilizzato per appiccare il fuoco a queste travi, spesse più di 40 cm.
1a soluzione : un cattivo contatto elettrico. Va bene, ma quando vedrai la soffitta, personalmente ne dubito. Soprattutto perché non c'era carburante in giro.
2a soluzione : puntare il cannello su una trave per almeno 15 min., per iniziare a fissare una trave! Ma per quanto riguarda la diffusione, ne dubito anch'io.
3a soluzione : effetto backdraft, ovvero un incendio in una stanza seguito da un'implosione dovuta a un'inspirazione d'aria.
Loulou Luigi: “Come ex falegname, posso assicurarti che questi pilastri secolari non possono bruciare come la comune paglia! Il solo fatto di essere stati protetti per secoli li ha resi imputrescibili e ignifughi. Ci sarebbe voluto un incendio che covasse da qualche giorno, senza che nessuno potesse vederlo o vedere il fumo! Impossibile.
Patricia Etout: Questo incendio di rara violenza e intensità lascia scettici sul fatto che sia scoppiato spontaneamente. Un tale potere e una diffusione così rapida sollevano inevitabilmente degli interrogativi.
Aline Aitaine: «Sapendo che mattina e sera c’è un’ispezione da parte dei vigili del fuoco che sorvegliano il sito; che non c'erano lavoratori sul posto; che si sono verificati due incendi (secondo LCI); che l'incendio si è propagato con una velocità eccezionale; che la Basilica di Saint-Denis è stata oggetto di un incendio deliberato. Ma "niente conclusioni affrettate, niente accorpamenti. Da parte mia, penso che ci sia stata effettivamente più di una partenza a provocare un simile incendio. Infatti, verso le 18.20, è scattato il primo allarme antincendio. Gli ufficiali si aggiravano senza accorgersi di nulla di anomalo. Quindi o sono stupidi o sono incompetenti: io sarei andato a controllare in soffitta, sapendo che ci sarebbero stati dei lavori di ristrutturazione. Alle 18.47 è scattato un secondo allarme antincendio, il che significa che in 27 minuti l'incendio si è propagato alla soffitta o che si è sviluppato un altro incendio. Insomma, tante domande. Ho visto incendi sui tetti, ma erano in case isolate con lana di vetro e piene di condotti elettrici. Nel caso di Notre-Dame, apparentemente la soffitta era priva di qualsiasi elemento: c'erano solo travi, di dimensioni mostruose. Ricordiamo che la cattedrale di Nantes fu colpita dallo stesso incendio attribuito a una fiamma ossidrica lasciata accesa accidentalmente. In questo caso, il lavoro era in fase di installazione delle impalcature. Non esisteva ancora il cannello a gas (né alcun'altra attrezzatura). Insomma, molte domande resteranno senza risposta ...»
Anonimo: «Posso assicurarvi che l’incendio è stato criminale: la sicurezza e le misure messe in atto sono semplicemente incredibili. Ogni giorno, al termine del cantiere, degli agenti dotati di telecamere a infrarossi si aggirano in ogni luogo in cui gli operai sono installati per lavorare. Ogni saldatura viene controllata e verificata. Vietato fumare ovunque: telecamere in ogni angolo, sotto i riflettori e da ogni angolazione (per furti e sigarette), estintori ogni 5 metri, rilevatori di fumo e molto altro. Eseguono addirittura dei test mattina, mezzogiorno e sera per assicurarsi che tutto funzioni correttamente. Mio fratello lavora da più di sei anni nel cantiere di Notre-Dame: la sua azienda è l’unica ad aver ristrutturato questa meraviglia negli ultimi anni (tetto, ardesia, rame, carpenteria, falegnameria, ecc.). Continua a ripetermi che è impossibile e incomprensibile che un incendio possa essere divampato spontaneamente: i dispositivi di sicurezza per contrastare il rischio di incendi sono impressionanti e le procedure vengono ripetute ogni giorno».
Francese del Giura: «Lavoro a Parigi dal 2000 come scalpellino. Ho partecipato a molti progetti. Bisogna vedere le squadre: maliani, capoverdiani, nordafricani ci sono stati imposti... Pregano nei cantieri. Molti ci odiano. Per me, un incendio di tale violenza in meno di 2 ore è impossibile senza un acceleratore. Inoltre, il legno non emette fumo giallo; i i liquidi petrolchimici, sì».
Ricordo una citazione di Chamfort: «In Francia, lasciamo in pace chi appicca gli incendi e perseguitiamo chi lancia l'allarme».
Fonte: https://strategika.fr/2025/03/20/les-revelations-sortent-sur-notre-dame/
Data: 20 marzo 2025
Nella mia città Bari, un continuo di atti sacrileghi. Un padre di San Francesco da Paola mi ha rincorso perché volevo entrare in una cappelletta dove c'è un grande crocifisso, la cappelletta della confessione." È chiusa" mi dice" vengono a fare i loro bisogni qui dentro ed anche in chiesa" e mi indica la statua del Cuore di Gesù. La chiesa è circondata da aiuole ed è ad un isolato dal policlinico. Perché non vanno altrove?
A Capurso, vicino Bari, in un Santuario mariano antico, salta la testa della statua del bambinello tenuto in braccio dalla Madonna. La statua era in una nicchia muraria sul portale della chiesa, quindi si è pensato ad una pallonata. Il tutto avvenuto di notte. Effettivamente i bambini giocano sul sagrato, ma i bambini giocano di notte? quando penso però che tutto questo è avvenuto in concomitanza del giorno dell' Annunciazione mi vengono tante domande. Siamo a Bari, non in Africa o Pakistano o chissà dove.